Nuovo codice della strada: le proposte al vaglio del parlamento

Il 07.08.2018 è stata presentata una proposta di legge per modificare il Codice della Strada che, dopo circa sei mesi di stop, è attualmente in fase di discussione in Parlamento.

Fra le varie proposte di riforma avanzate, merita attenzione quella volta ad inasprire le sanzioni per chi si lasci distrarre, durante la guida, da smartphone, computer portatili, notebook, tablet e “dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”: in tali casi il conducente rischia, anche in assenza di recidiva, la sospensione dalla patente da 7 giorni a 2 mesi nonché una multa da 422,00 a 1.697,00 euro, oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente.

Attualmente, invece, la sospensione della patente è prevista solo se il conducente, già sanzionato (con una multa che oscilla tra un minimo di 160,00 ed un massimo di 646,00 euro), sia nuovamente sorpreso ad utilizzare apparecchi telefonici durante la guida nel corso di un biennio.

Con la riforma, invece, alla seconda violazione durante il biennio scatterà la decurtazione di 10 punti dalla patente nonché l’irrogazione di una multa che potrà arrivare sino a 2.588,00 euro.

Ricordiamo ai nostri utenti che, seppur il Codice della Strada preveda il divieto di utilizzare apparecchi “durante la marcia”, vi sono state numerose pronunce giurisprudenziali di conferma della legittimità delle sanzioni irrogate a conducenti sorpresi ad utilizzare il cellulare anche a veicolo fermo al semaforo rosso.

Con la modifica al Codice della Strada, inoltre, il conducente avrà l’obbligo di verificare che il proprio passeggero indossi la cintura di sicurezza o il casco in quanto, in caso contrario, sarà tenuto a sua volta al pagamento della relativa sanzione.

Altre modifiche al Codice della Strada che potrebbe entrare in vigore a breve riguardano la circolazione sulle autostrade: è stato proposto (ma si tratta di una modifica fortemente discussa  osteggiata da molti e di approvazione tutt’altro che certa) di innalzare il limite di velocità da 130 km/h a 150 km/h sui tratti autostradali a tre corsie con asfalto drenante e con controllo elettronico della velocità tramite il metodo del c.d. tutor; si vorrebbe altresì consentire l’accesso in autostrada e in tangenziale anche ai ciclomotori 125 cc condotti da soggetti maggiorenni.

Sempre in tema di velocità, si è proposto di demandare ai Comuni il compito di istituire un limite di velocità di 30 km/h in aree appositamente individuate in funzione della prossimità alle scuole (c.d. “zone scolastiche”).

Quanto ai parcheggi, saranno altresì istituite aree di sosta apposite per le donne in stato di gravidanza o accompagnate da minori di anni due; è previsto inoltre l’inasprimento delle sanzioni per divieto di sosta e in particolare per chi occupi, senza averne diritto, i parcheggi destinati a portatori di disabilità ovvero sosti ostruendo gli appositi scivoli.

Potrebbe anche essere abolito l’obbligo di esibire patente e libretto in caso di controlli, che potranno essere effettuati per via telematica.

Telematicamente avverrà altresì la notifica dei verbali di accertamento delle violazioni al codice della strada tramite invio di un messaggio di posta elettronica certificata ai cittadini che ne siano provvisti (ovviamente, in tal caso, la notifica dovrà considerarsi perfezionata nel momento in cui il gestore della casella pec genererà la ricevuta di avvenuta consegna, che prescinde dall’avvenuta visualizzazione del messaggio da parte del ricevente).

Per chi voglia conseguire la patente è prevista l’estensione della validità del c.d. foglio rosa dagli attuali 6 mesi a 12 mesi; i neopatentati saranno altresì soggetti a nuovi limiti, non potendo superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali né condurre veicoli di potenza superiore ai 55 Kw/t.

Quanto ai ciclisti, si prevede l’obbligo del casco per i minori fino agli anni 12, nonché la predisposizione di apposite linee di arresto davanti agli stop e ai semafori.

Possibile, inoltre, che i Comuni consentano la circolazione delle biciclette anche nelle corsie preferenziali e in apposite strade individuate come percorribili dai ciclisti nel doppio senso di marcia. Di contro, scatterebbe per i conducenti l’obbligo di rispettare una distanza laterale minima di 1,50 metri nel sorpasso delle biciclette.